mercoledì 26 febbraio 2014

Rianimare scheda video bruciata notebook Acer Aspire

In questo post descriverò una semplice procedura che ho seguito per recuperare la scheda video bruciata nel mio personale notebook.
Iniziamo descrivendovi il modello del mio notebook: un Acer Aspire 5600, CPU dual-core Intel Core Duo T2050 1.6Ghz, 1GB di RAM, 100GB di hard disk, scheda grafica ATI Mobility Radeon x1300.
Acquistato nel 2006-2007, il notebook è stato utilizzato per anni con diversi difetti, alcuni trascurabili per quanto mi riguarda: il lettore/masterizzatore non funzionava correttamente,la scheda wireless aveva problemi di ricezione, la webcam creava conflitti hardware, la batteria è partita già dopo il primo anno di acquisto (forse per un mio cattivo utilizzo), per ultimo lo schermo dopo alcuni anni ha cominciato a dare problemi quando veniva mosso, arrivando a non funzionare (schermo nero o con righe),negli ultimi tempi risolto provvisoriamente inserendo un oggetto all’interno della cornice lato sinistro superiore che facesse da contrasto per mantenere il display acceso (non chiedete come).
Ma arriviamo alla scheda grafica. Un giorno, dopo 8 anni di utilizzo, nel mezzo di una partita ad un videogame, sono comparsi i primi sintomi di una scheda video malfunzionante.
Tornato sul Desktop, provo a riavviare per capire se si trattasse di un problema software.
Così non è stato! Al riavvio del sistema infatti, lo schermo rimase nero, anche se sentendo i vari rumori del computer (dopo anni di utilizzo si imparano tutti i suoni del proprio computer), ho intuito che il sistema si stesse avviando normalmente, e che lo schermo nero fosse sintomo di un problema video (scheda grafica o schermo difettoso).
Per cercare di capire in modo definitivo quale fosse il problema hardware, ho collegato il notebook ad uno schermo esterno tramite cavo VGA. Anche lo schermo esterno rimase nero!
Avendo capito che il problema fosse la scheda video, ho cercato su internet alcune informazioni per capire se fosse in qualche modo risolvibile.
Quello che sono riuscito a trovare è che si tratta di un problema abbastanza diffuso, soprattutto per questi modelli di notebook.
Poi ho scoperto, ma credo che lo sapessi già, che la scheda video ATI Mobility Radeon X1300 non è sostituibile, in quanto saldata con la scheda madre.
Il portatile era inutilizzabile. Mi ero già predisposto per recuperare l’hard disk mediante un case esterno o un dock per poterlo continuare ad utilizzare.
Finché non lessi su internet dei metodi casalinghi per poter riparare (non in modo definivo) una scheda video o altri componenti di un computer mediante una tecnica di reflow (rifondere le stagnature) o reballing (dissaldare e risaldare il chip)
Ho capito che questi componenti composti principalmente da stagno e piombo, nel corso del tempo e sottoposti continuamente a processi di surriscaldamento e repentino raffreddamento, subiscono delle micro-lesioni o che arrivate ad un certo punto, impediscono alla corrente di passare correttamente, impedendone il corretto funzionamento.
Esistono 3 soluzioni per rimediare e riparare questi componenti e per riportare il computer a funzionare correttamente:
1. Acquistare un nuovo componente. Non sempre facile trovarlo, soprattutto per quanto riguarda vecchi computer, senza contare che la spesa può essere eccessiva. Ad esempio nel mio caso di trattava di sostituire una scheda madre, il cui costo si aggira intorno alle 100-200€, da spendere ricordiamo comunque per un computer datato.
2. Rivolgersi ad una ditta specializzata che esegue questo tipo di riparazione con appositi e costosi macchinari di precisione. Anche in questo caso bisogna tenere d’occhio la spesa verso cui andiamo incontro.
3. Eseguire un reflow casalingo, che sicuramente non comporta una riparazione definitiva, ma che comunque può consentire il funzionamento del computer per un certo periodo di tempo e, non dimentichiamo, con una spesa nulla o quasi irrisoria.
Su internet si trovano diverse guide che mostrano come eseguire questa operazione.
In molti casi ho riscontrato l’utilizzo di un forno da cucina.
Si tratta di dover inserire il chip (scheda video, cpu..) nel forno a 200-250° per alcuni minuti per portare i contatti dello stagno a rifondersi.
Questa procedura non l’ho potuta eseguire perché mi era impossibile smontare la scheda madre. Per questo ho optato per l’utilizzo di una pistola termica.
La pistola termica può raggiungere centinaia di gradi di temperatura, e risulta efficace in quanto consente di direzionare il calore verso un punto specifico.
Dopo aver rimosso la cover posteriore del notebook, ho smontato il dissipatore e la ventola (unico pezzo), applicata sopra la CPU e GPU mediante delle viti.
Ho pulito i residui della vecchia pasta termica, successivamente ne ho applicata una nuova.  Ne ho approfittato per pulire bene la ventola con il dissipatore.
Foto 14-02-14 19 49 07 copiaNell’immagine la freccia indica la scheda video incriminata.

Ho smontato anche i banchi di RAM, per evitare che si danneggino durante l’operazione, e ho rimosso l’adesivo termico posto sopra la GPU ATI per evitare che si sciolga.
Per coprire tutto il resto (tranne la GPU) ho utilizzato dei fogli in alluminio, in questo modo il calore non colpisce direttamente gli altri componenti del computer.
Subito dopo ho utilizzato la pistola termica a bassa potenza, direzionando il getto di calore verso la GPU per alcuni secondi, e muovendolo un pò.
Al termine dell’operazione bisogna lasciar raffreddare in modo naturale, il più lentamente possibile, in quanto è il raffreddamento repentino che provoca danni al metallo fuso.
Avendo eseguito l’operazione di sera, ho lasciato raffreddare il chip tutta la notte.
Il giorno dopo ho ricollegato il dissipatore dopo aver distribuito la nuova pasta termica sopra i chip in modo omogeneo.
Dopo aver rimesso tutte le viti al dissipatore-ventola, montato ram e cover, ho provato ad accendere il computer e magicamente funzionava!
Il portatile funziona ancora oggi, e non da segni di malfunzionamento escludendo i difetti già presenti da anni che ho citato sopra.
Ripeto che non si tratta di una soluzione definitiva, ma potrebbe comunque risultare comodo rianimare un computer anche se solo per pochi giorni o mesi, soprattutto considerando che il portatile lo avremmo normalmente direzionato nella spazzatura. Inoltre può essere utile per eseguire un backup d’emergenza prima che ci abbandoni di nuovo.
Ma fate attenzione: con questa guida non ci assumiamo alcuna responsabilità per guasti provocati da operazioni da voi eseguite! Si tratta soltanto della descrizione di una esperienza informativa.
Il consiglio è quello di eseguire determinate procedure soltanto su computer da ultima spiaggia, cioè irrecuperabili e ai quali date poca importanza.

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