lunedì 14 maggio 2012

Evoluzione degli Hard Disk

Nel 1981 Bill Gates affermò che 640KB sarebbero bastati per chiunque, come spazio di archiviazione di cui dovrebbe disporre un computer.
Oggi sappiamo che 640KB non bastano nemmeno per un singolo file, ad esempio per un foto in formato Jpeg, che può arrivare ad occupare diversi MB, anche se scattata da una comune fotocamera digitale.
Musica, foto, video in formato digitale arrivano ad occupare anche parecchi GB, per questo l’industria ha cercato di sviluppare hard disk sempre più capienti.
Nel 1956 Ibm introduce sul mercato il primo hard disk al mondo: l’IBM 350.
Si trattava di un disco fisso con 50 piatti da 24pollici con una capacità di 5MB, 600ms di tempo di accesso, 1.200 giri al minuto. Pesava 500kg, e consumava 10kW. Veniva noleggiato a 5000$ al mese.
Nel 1963 viene annunciato l’Ibm 1311, un sistema capace di memorizzare 2 milioni di caratteri su una pila di dischi intercambiabili. Le pile di dischi erano alte 4pollici, e contenevano 6 dischi da 14pollici con 10 superfici scrivibili e pesavano 4.5Kg.
Nel 1973 Ibm avvia il progetto Winchester, il cui obiettivo è quello di sviluppare un’unità in cui il mezzo rotante rimane fisso. Il meccanismo di caricamento si rivelerà problematico, da qui il nome ispirato alla famosa arma da fuoco.
Nel 1979 viene presentato i dischi Winchester da 8pollici, al costo di 1000$/MB.
Nel 1980 Seagate introduce sul mercato l’ST506, un’unità da 6MB di capacità, 3600 giri al minuto, al prezzo di 1000$.
Nel 1986 la specifica Scsi venne approvata definitivamente, affermandosi come standard industriale universale per le connessioni degli hard disk.
Nel 1989 Western Digital standardizza il sistema IDE (Integrated Drive Electronics), oggi chiamata come interfaccia ATA/ATAPI.
Nel 1997 viene applicato per la prima volta l’effetto di magnetoresistenza gigante scoperto da Peter Grunberg e Albert Fert nel 1988, che consentirà di aumentare notevolmente la densità dei dati. Ibm rilascia il modello DTTA-351680, superando la barriera dei 10GB.
Nel 2004 Seagate introduce il primo hard disk Sata con Ncq (Native Command Queuing).
Nel 2005 Samsung presenta il disco HM08HHI da 2.5pollici ibrido, composto da un elemento magnetico-meccanico e da una memoria flash Nand che funge da buffer.
Nel 2006 viene introdotto il Momentus 5400.3, hard disk da 2.5pollici da 160GB, prodotto da Seagate, che sfrutta la modalità di memorizzazione verticale (Perpendicular Recording), in base al quale i dati codificati in 0 e 1, vengono memorizzati sul disco in modo verticale, evitando l’inclinazione dei bit, creando così una maggiore capacità sul disco.
Nel 2007 Hitachi lancia sul mercato il primo hard disk da 1TB, il Deskstar 7K1000.
A fine 2011 Hitachi lancia il primo hard disk da 4TB da 3.5pollici, dotato di 5 piatti, e una velocità di rotazione di 5400rpm, interfaccia Sata 6Gbps.
Intanto prendono sempre più piede i nuovi dischi a stato solido SSD, i quali utilizzano una memoria flash Nand per archiviare i dati.

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